Miyajima

Miyajima

mercoledì 14 gennaio 2015

Inversioni


Era tutto lì, come al solito, come era sempre stato. Eppure, non ci capivo nulla.
Definirmi disorientato è più che un eufemismo.
Stavo per essere assalito da un giramento di testa, dalla nausea e da chissà cos’altro. Non ero in condizione di scappare né di chiedere aiuto.

-Ti senti bene?

Avrei dovuto rispondere “no, non si vede?”, ma non uscì alcun suono dalla mia bocca.

-Cosa ti sta succedendo?

Ma poi, chi diavolo era a parlare?
Poggiai le mani al muro assicurandomi di non cadere. Inspirai al meglio delle mie possibilità e trovai le forze per far ruzzolare qualche parola fuori dai denti.

-Chi sei? Perché mi trovo qui? Cosa è successo?

-Non so perché tu sia qui e non so cosa ti sia successo.

-Non riesco a trovare la strada di casa, la via che conosco, quella che percorro ogni giorno e su cui ho poggiato un’infinità di certezze.

-Non capisco. Qui è tutto come è sempre stato.

-No! Tutto quello che credevo fosse: giusto, etico, insindacabile, bello, risaputo, provato, morale, corretto, regolare, civile, onesto, leale, legittimo, sincero, opportuno, mi sembra dannatamente al contrario. Ho sempre condiviso con le altre persone questi pensieri. Erano giusti…

-Qui ci sono una sacco di cose giuste, etiche, insindacabili, eccetera eccetera…

-Ma non capisci allora? Qui è tutto al contrario!

Mi sentivo sfinito. Troncai quella conversazione in cerca di una boccata di ossigeno. Persino il nord, quel nord a cui erano legati i miei ricordi di una vita (il muschio degli alberi, l’esposizione della mia camera, il polo da cui veniva Babbo Natale) era da tutt’altra parte.

Pensai che allora tutto il resto sarebbe stato soggetto ad una implacabile disgregazione progressiva. Se non sapevo riconoscere il giusto o il bello avrei perso i miei affetti, il mio lavoro, la mia vita.

Decisi di andare fino in fondo.



-Dimmi in che posto sono capitato, ti prego?

-Sei in Italia, pianeta Terra…

-Molto divertente. Perché è cambiato tutto? Perché è tutto capovolto?

-Ah! Ora capisco! Tu devi essere uno di quelli… di quelli che la pensano in quel modo là. Qui da noi le cose stanno in modo diverso. Ma solo perché all’inizio dei tempi abbiamo pensato di mettere basi diverse. Prova a guardarti intorno con attenzione. Ritroverai tutto ciò che conosci.

Incredibile. Aveva ragione. Lentamente tolsi le mani dal muro, rendendomi conto che riuscivo a stare in piedi. La nausea era scomparsa.

-Vedi? In fondo riesci a ritrovare tutto quello che sai!

Di colpo era tutto di nuovo lì, meraviglioso. Avevo riscoperto il mio mondo semplicemente guardandolo da un’altra parte. 

Quell'uomo di cui non sapevo nulla, mi aveva mostrato un’altra via.

Piansi emozionato.

-Ma perché non vi adeguate a noi? Voglio dire, iniziate a fare le cose per bene, come vanno fatte.

-Facciamo già le cose “per bene”.

-Non dire sciocchezze, non vedi che è tutto al contrario. Ora ti faccio vedere.

Ritrovai tutta la mia baldanza e cominciai ad aggiustare le cose. Un colpo a destra, uno a sinistra. Una correzione qui, una cancellatura di là.



-Fermo! Sei impazzito? Così sarà il caos!

-Vi abituerete presto ai nostri metodi. Sono giusti.

Andai avanti nel mio lavoro di correzione. In pochi minuti tutto sembrava essere tornato alla normalità, a posto, dove il giusto è giusto.

-Ti prego! No!

Lo vidi piangere, poi barcollare. Poggiò le mani sulle parete. Sembrava perso, disorientato.


-Chi sei? Perché mi trovo qui? Cosa è successo?