A tu per tu
con uno dei protagonisti del libro.
Emiliano Sclame: Buongiorno Raffaele. È
un piacere intervistarti quando mancano davvero pochi giorni all’uscita de “Il
Circolo Trevi”, romanzo in cui sei un assoluto protagonista.
Raffaele Ravelli: Grazie. Anche per me è
un’occasione piacevolissima.
ES: Cominciamo con le tue impressioni.
Come è stato collaborare nel romanzo?
RR: È stata la nostra prima
collaborazione ed il progetto mi è piaciuto sin da subito. Non voglio svelare
nulla sul mio personaggio, ma devo dire che è un uomo in cui mi rispecchio,
almeno in una buona parte. Un lavoratore a volte testardo, convinto delle
proprie opinioni, pronto a non fermarsi alle apparenze.
ES: Un personaggio positivo comunque.
RR: Sì, senza dubbio. Arriva a compiere
azioni difficili da difendere, però agisce sempre in nome di una morale
profonda radicata in lui.
ES: Per te come è stato interpretarlo?
RR: Nel complesso è stato magnifico
interpretare un tale personaggio. Se da un lato, come dicevo, mi rivedo in lui,
dall’altro è un personaggio distante dalla mie corde. Quindi, in alcuni
momenti, ho dovuto faticare veramente. È un personaggio introverso, che a volte
preferisce la solitudine e che si apre poco con le persone che gli stanno
intorno. Io sono tutto il contrario!
ES: Già, mi vengono in mente alcuni
momenti in cui è solo, oppure in compagnia di Tiziano Lo Monaco, ed è alle
prese con i suoi pensieri, i suoi timori e le scelte difficili che è chiamato
ad effettuare.
RR: Vero. Soprattutto con Tiziano, come
personaggio del libro, ho vissuto momenti difficili.
ES: Come è stato invece lavorare con
lui?
RR: Non ho avuto problemi. È una persona
molto attenta e, secondo me, il suo personaggio è veramente complesso e
difficile da interpretare. Devo dire che ha fatto un lavoro straordinario.
ES: Avete recitato molto insieme.
Ricordi qualche momento in particolare?
RR: Sicuramente l’ultima parte del libro
è stata impegnativa. Siamo stati molto insieme e molte scene le abbiamo dovute
ripetere perché hanno richiesto uno sforzo in più da parte nostra. Se vuoi una
scena in particolare, ricordo il viaggio a Barrea e l’incidente in auto.
ES: Qual è stato lo stato d’animo
durante l’incidente?
RR: Io ho avuto paura, ma non ho dovuto
mascherarla. Per fortuna, anche nel libro il mio personaggio ha paura. Tiziano
invece, ha mostrato grandi capacità in quel momento.
ES: Come ti sei trovato con gli altri
personaggi? Con chi ti hai legato di più?
RR: Il clima è stato positivo in tutto
il libro. Abbiamo lavorato sodo, anche perché per molti di noi era il primo
thriller, ma c’è stata una buona intesa. Ho stretto un buon legame con Spatia,
anche se, come personaggi, non siamo andati molto d’accordo!
ES: No, infatti. Permettimi di chiederti
come ti sei trovato con l’autore, cioè il sottoscritto.
RR: Ovviamente non posso parlare male (ride ndr). Scherzi a parte, è stato
veramente intenso ed emozionante, tant’è che ho accettato subito e di buon
grado la proposta di nuove collaborazioni.
ES: Devo dire che, anche per me, è stato
molto piacevole e proficuo lavorare con te. Caro Raffaele ti ringrazio per il
tempo che mi hai concesso.
RR: Grazie a te ed un caro saluto a
tutti i lettori.
ES: Questa è la prima intervista di un ciclo legato ai
personaggi de “Il Circolo Trevi”. Nei prossimi giorni le impressioni degli
altri protagonisti.