Miyajima

Miyajima

mercoledì 25 febbraio 2015

Il Fine


Ognuno di Noi è sulla terra per un motivo. 
Non può che essere così. 
Anche per me.

Il fatto è che a volte abbiamo paura di conoscere il nostro reale scopo. Sia ben chiaro infatti, non siamo tutti eroi oppure persone di rango superiore che hanno come ultimo fine la salvezza dell’essere umano.  
Non siamo tutte persone votate a qualcosa di superiore, di puro, di etereo. Al contrario, la stragrande maggioranza di noi si occupa di cose inutili, che non gli appartengono e che svolge automaticamente, proprio per non venire a conoscere il proprio fine.

Quest’ultimo potrebbe essere meno nobile di quanto crediamo. Potremmo addirittura non sentirlo nostro.

Quello che è certo però è che esistono persone, come me, che hanno uno specifico obiettivo nella vita.
Penso alla mia giornata tipo, se di “Tipo” si può parlare, e non faccio altro che provare a rincorrere ogni giorno qualcosa che non mi appartiene. Un lavoro, o attività, che non è niente di più di un diversivo. Così penso.

Il mio lavoro ha a che fare con le vite umane. Un lavoro che mi  permette di rimandare , ogni giorno, il confronto con me stesso. Ho da occuparmi della vita delle altre prima che della mia. Devo preservare il mio business e quello delle altre persone che mi aiutano nella mia attività.

Il fatto è che ho paura di scoprire di essere diverso, di avere non il bene come traguardo.


Chi in fondo può esser certo di operare nel giusto? Le persone le divido sempre in due categorie, stolte o quelle malefiche. 

Bisogna solo capire in quale delle due ci troviamo.

Circonvallazione Est del Centro Città

- Bello, vieni qui non mordo mica

- Quanto bellezza?

- Quanto mi merito

- Sicuramente molto, forse  anche di più

- Che fai allora? Dai che qui fuori fa freddo

Il male. E’ questo quello a cui non avrei mai pensato di arrivare o di perseguire.

Davanti a me controllo questo traffico di carni, di sensazioni, di uomini persi dentro i loro cruscotti e i loro umidi o puliti vestiti. Scorrono davanti a me come fosse  la fiera di chissà cosa, come se venisse loro regalato qualcosa. Ma qui non viene svenduto nulla, non lo permetterei.

Quello di cui ho bisogno è capire che nessuno di loro è più giusto di me. Quale il loro fine, quale la loro destinazione?

- No mi dispiace

- Lasciami perdere allora amico che devo lavorare



Dall’altra parte della barricate le mie ragazze, le mie bambine. 

Le guardo e scorro in ognuno di loro il loro odio e il loro rispetto, la paura e il coraggio allo stesso tempo.

Sono qui e penso chissà quanti problemi ho loro risolto. In fondo per loro credo si tratti di una reale opportunità. Le proteggo, le salvo, le mantengo.

Perseguo il male forse?

Quanto le persone che ho davanti riescono a pensare di essere nel giusto.

Quale il loro fine? Forse comprare il sesso da qualche giovane ragazza ha mai schiarito le idee? Nessuna di queste donne è viatico per qualche liberazione da parte di nessuno.

Sono forse io il male perché permetto a tutto questo spettacolo di andare avanti?
A nessuno viene imposto di perseguire questo o quell’altro vizio. 
Io non faccio altro che permettere che tutto fili liscio. Questo il mio ruolo, il mio fine.

Sono io un carnefice.

Forse non il solo.