Ognuno di Noi è sulla terra per un motivo.
Non può che
essere così.
Anche per me.
Il fatto è che a volte abbiamo paura di conoscere il nostro
reale scopo. Sia ben chiaro infatti, non siamo tutti eroi oppure persone di
rango superiore che hanno come ultimo fine la salvezza dell’essere umano.
Non siamo tutte persone votate a qualcosa di
superiore, di puro, di etereo. Al contrario, la stragrande maggioranza di noi
si occupa di cose inutili, che non gli appartengono e che svolge
automaticamente, proprio per non venire a conoscere il proprio fine.
Quest’ultimo potrebbe essere meno nobile di quanto crediamo.
Potremmo addirittura non sentirlo nostro.
Quello che è certo
però è che esistono persone, come me, che hanno uno specifico obiettivo nella
vita.
Penso alla mia giornata tipo, se di “Tipo” si può parlare, e
non faccio altro che provare a rincorrere ogni giorno qualcosa che non mi
appartiene. Un lavoro, o attività, che non è niente di più di un
diversivo. Così penso.
Il mio lavoro ha a che fare con le vite umane. Un lavoro che mi permette di rimandare , ogni
giorno, il confronto con me stesso. Ho da occuparmi della vita delle altre
prima che della mia. Devo preservare il mio business e quello delle altre
persone che mi aiutano nella mia attività.
Il fatto è che ho paura di scoprire di essere diverso, di
avere non il bene come traguardo.
Chi in fondo può esser certo di operare nel giusto? Le
persone le divido sempre in due categorie, stolte o quelle malefiche.
Bisogna
solo capire in quale delle due ci troviamo.
Circonvallazione Est del Centro Città
- Bello, vieni qui non
mordo mica
- Quanto bellezza?
- Quanto mi merito
- Sicuramente molto,
forse anche di più
- Che fai allora? Dai
che qui fuori fa freddo
Il male. E’ questo quello a cui non avrei mai pensato di
arrivare o di perseguire.
Davanti a me controllo questo traffico di carni, di
sensazioni, di uomini persi dentro i loro cruscotti e i loro umidi o puliti
vestiti. Scorrono davanti a me come fosse
la fiera di chissà cosa, come se venisse loro regalato qualcosa. Ma qui
non viene svenduto nulla, non lo permetterei.
Quello di cui ho bisogno è capire che nessuno di loro è più
giusto di me. Quale il loro fine, quale la loro destinazione?
- No mi dispiace
- Lasciami perdere
allora amico che devo lavorare
Dall’altra parte della barricate le mie ragazze, le mie bambine.
Le guardo e scorro in ognuno di loro il loro odio e il loro rispetto,
la paura e il coraggio allo stesso tempo.
Sono qui e penso chissà quanti problemi ho loro risolto. In
fondo per loro credo si tratti di una reale opportunità. Le proteggo, le salvo,
le mantengo.
Perseguo il male
forse?
Quanto le persone che ho davanti riescono a pensare di
essere nel giusto.
Quale il loro fine? Forse comprare il sesso da qualche
giovane ragazza ha mai schiarito le idee? Nessuna di queste donne è viatico per
qualche liberazione da parte di nessuno.
Sono forse io il male perché permetto a tutto questo
spettacolo di andare avanti?
A nessuno viene imposto di perseguire questo o quell’altro
vizio.
Io non faccio altro che permettere che tutto fili liscio. Questo il mio
ruolo, il mio fine.
Sono io un carnefice.
Forse non il solo.