Miyajima

Miyajima

venerdì 22 aprile 2016

Il tempo che ancora servirà


Sono qui e riesci finalmente a vedermi. 

Le labbra, cremisi come questo cielo, incontrano la pelle asciugata dalle lacrime. 
Le mie mani impazziscono e sfregandosi cercano indistintamente il tuo volto. 

Allontano questo momento da quanto di più reale, tentando così di mantenerlo sospeso nel tempo. Vento di Maestrale sento alle nostre spalle ed amore mio alziamo ora le nostre vele,  la marea è già alta. Portiamo con noi quanto di più possibile e lasciamo scorrere l’oceano sotto i nostri piedi, non preoccuparti di quanto tempo ancora servirà.


Senti questo rumore così distinto? E’ il suono dei nostri passi. 
Uno dietro l’altro, avvicinati solo da un brevissimo istante di fatica. Un istante che separa le nostre intenzioni dai nostri desideri. Dalle nostre esistenze. 

Vorrei con te allontanarmi cercando sempre più calore. Vorrei con te colpire ogni istante affinché esso stesso, percosso, possa essere testimone di tutto questo.

Ed è ora il momento del sorriso, acceso e vivo. Non più il momento della fame e della sete ma il momento di prendere il largo, sin da subito amore mio. 

Prendiamo la nostra strada del mattino e lasciamo indietro tutto quello che non ci ha permesso fino ad ora di galleggiare. 

I lampi e tuoni, anche se sopra di noi, non ci investiranno. Abbracciamoci ancora una volta, stretti prima dell’arrivo del sole.