Miyajima

Miyajima

lunedì 1 giugno 2015

Fatigue


La fatica che scorre nel mio sangue è il motivo per cui non riesco a fermarmi.

E’ il motivo per cui cerco di non vanificare anche questa ennesima giornata a rincorrere qualcosa. 

E’ la mia essenza che mi permette di non cadere davanti lo stesso specchio che sto guardando.



La sento correre lungo le mie vene; l’avverto quando mi alzo la mattina, dal primo passo che metto a terra fino all'ultimo battito di ciglia della notte. 

La cosa più bella è che a nessuno, nemmeno a me stesso, riesco a dire la verità. Di quanto mi sia costato spingere in avanti tutto questo, di quanto tempo credo di aver buttato nel cesso. 
Della fatica che avverto nel dover difendere ogni volta la mia posizione. 

Del dover pensare sempre a come dire le cose e la fatica che faccio per non pensare a tutto come a un dramma.

La mia vita non ha permesso nemmeno un istante di guardarmi indietro, di essere ciò che sono veramente. Rifletto su questo attentamente e mi convinco che poi non è tanto male.




Basta ora piangersi addosso. Basta ora lamentarsi di come le cose non vadano o di come dovrebbero andare. Faticosamente metto in moto questa farsa cercando di ingannare me stesso.

Posso cambiare e allo stesso modo non riesco a mutare nulla. 
Posso riuscire oppure credere di aver sbagliato tutto. 
Sta tutto qui; bisogna però decidere da che parte schierarsi.

Io l’ho già fatto. 

La scelta è una cosa seria e senza saperlo l’effettuiamo continuamente lungo le nostre giornate, la nostra vita, il nostro viaggio.

- Senti ancora dolore?

- No, sembra passare. Non è poi tanto male

Fatica che a volte mi ha permesso di assaporare la vittoria come la sconfitta.
In ambedue i casi da protagonista e non da comparsa.

Mi sono sempre battuto per quello in cui credevo, veramente. La cosa non deve risultare come scontata e non può essere considerata come semplice demagogia. 

Per questo motivo ho preso calci nel di dietro e per questo motivo mi trovo ora ad aspettare il ventisette del mese con sempre più necessità.

- Vuoi che rimanga oppure che me ne vada?

- Rimani, posso ancora scaldarmi un poco.

Poco male, aspetto che le cose girino a mio favore perché tutto questo impegno non può cadere nel vuoto. 

Meglio procedere così, con lo spettro di aver sbagliato tutto ma convinto di aver percorso la strada giusta.
Nonostante il risultato non sia ancora scritto. 

Ci rifletto e credo che la mia non è più fatica, o meglio non lo è quella forza che avverto sulle mie spalle e che spinge ora le mie palpebre a chiudersi.

Lei è l’essenza stessa di questa mia dimensione. 

Solo con Lei mi sembra di essere più vero. Più vivo.



- Come stai ora?

- Meglio, meglio di quanto potessi credere. Davvero.

- Sai che non resterò qui a guardarti cadere ancora vero?

- Lo so.

- Allora cosa intendi fare?

- La sola cosa che va fatta.

- Hai voglia di riposarti un po’ prima?

- No…

Sorrido