La fatica che scorre nel mio sangue è il motivo per cui non
riesco a fermarmi.
E’ il motivo per cui cerco di non vanificare anche questa
ennesima giornata a rincorrere qualcosa.
E’ la mia essenza che mi permette di
non cadere davanti lo stesso specchio che sto guardando.
La sento correre lungo le mie vene; l’avverto quando mi alzo
la mattina, dal primo passo che metto a terra fino all'ultimo battito di ciglia
della notte.
La cosa più bella è che a nessuno, nemmeno a me stesso, riesco a
dire la verità. Di quanto mi sia costato spingere in avanti tutto questo, di
quanto tempo credo di aver buttato nel cesso.
Della fatica che avverto nel dover
difendere ogni volta la mia posizione.
Del dover pensare sempre a come
dire le cose e la fatica che faccio per non pensare a tutto come a un dramma.
La mia vita non ha permesso nemmeno un istante di guardarmi indietro,
di essere ciò che sono veramente. Rifletto su questo attentamente e mi convinco
che poi non è tanto male.
Basta ora piangersi addosso. Basta ora lamentarsi di come le
cose non vadano o di come dovrebbero andare. Faticosamente metto in moto questa farsa cercando di ingannare me stesso.
Posso cambiare e allo stesso modo non riesco a mutare nulla.
Posso riuscire oppure credere di aver sbagliato tutto.
Sta tutto qui; bisogna però decidere
da che parte schierarsi.
Io l’ho già fatto.
La scelta è una
cosa seria e senza saperlo l’effettuiamo continuamente lungo le nostre
giornate, la nostra vita, il nostro viaggio.
- Senti ancora dolore?
- No, sembra passare.
Non è poi tanto male
Fatica che a volte mi ha permesso di assaporare la vittoria
come la sconfitta.
In ambedue i casi da protagonista e non da comparsa.
Mi sono sempre battuto per quello in cui credevo, veramente.
La cosa non deve risultare come scontata e non può essere considerata come
semplice demagogia.
Per questo motivo ho preso calci nel di dietro e per questo
motivo mi trovo ora ad aspettare il ventisette del mese con sempre più
necessità.
- Vuoi che rimanga
oppure che me ne vada?
- Rimani, posso ancora
scaldarmi un poco.
Poco male, aspetto che le cose girino a mio favore perché
tutto questo impegno non può cadere nel vuoto.
Meglio procedere così, con lo spettro di aver sbagliato tutto ma convinto di aver percorso la
strada giusta.
Nonostante il risultato non sia ancora scritto.
Ci rifletto e credo che la mia non è
più fatica, o meglio non lo è quella forza che avverto sulle mie spalle e che spinge ora le mie
palpebre a chiudersi.
Lei è l’essenza stessa di questa mia dimensione.
Solo con Lei
mi sembra di essere più vero. Più vivo.
- Come stai ora?
- Meglio, meglio di
quanto potessi credere. Davvero.
- Sai che non resterò
qui a guardarti cadere ancora vero?
- Lo so.
- Allora cosa intendi
fare?
- La sola cosa che va
fatta.
- Hai voglia di
riposarti un po’ prima?
- No…
Sorrido