Avrei voglia di abbracciarvi tutti ma non riesco proprio, può sembrare strano ma anch'io ho bisogno d’affetto quando è Natale.
È per questo motivo che continuo a rimanere fermo qui da un po’ di
tempo senza andarmi a trovare un altro lavoro.
Ho sentito dirmi di tutto nella
mia vita, dalle più belle lodi alle più infamanti invettive. Addirittura alcune
persone non mi hanno considerato nemmeno un essere vivente. Non ho parole.
In momenti come questi però
riesco a dare il meglio di me. Sotto Natale ad esempio, a differenza degli
altri, abbandono la mia famiglia per andarmene da un’altra parte. Strano vero?
Tutti di solito tendono a stare insieme, programmando questi santi giorni
insieme a persone che non vorrebbero nemmeno incontrare nel resto dell’anno. Al
contrario io preferisco andarmene, risolvo il problema alla radice.
Nonostante ciò ribadisco: vorrei
essere abbracciato o quanto meno accarezzato anch’io. Questa sofferenza non può
proseguire.
Da qualche anno ho trovato un
lavoro stabile e visti i tempi che mi dicono correre faccio buon viso a cattivo
gioco. In particolare lavoro per il più grande centro commerciale della Città.
Qui è un gran via vai di gente. Abituato come sono io al silenzio della
montagna, da dove provengo, capite bene non è assolutamente il massimo. Per
fortuna esiste quella santa legge che non permette di fumare in luoghi chiusi,
ci mancava pure questo. Soffro un po’ l’aria rarefatta ma, dormendo qui nello
stabile, riesco almeno la notte a ossigenarmi un poco.
Insomma con la crisi che gira,
non posso lamentarmi. Certo starei meglio se solo qualcuno provasse anche solo ad accarezzarmi.
D’altra parte non è per tutti Natale?
24 Dicembre 2014 – Centro Commerciale
Porta del Mare
Ciao? Come ti chiami?
Come, sta parlando con me?
Ciao, ti ho chiesto come ti chiami?
Cavolo, una vita ad aspettare
questo momento e sul più bello mi mancano le parole
Ok, faccio da me le presentazioni. Io sono Elena e tu?
Silenzio assoluto da parte mia
Beh non importa… Sai per me oggi è la prima volta che vengo in questo
posto. Mia madre mi ha detto che non dovrei parlare con gli estranei, ma con te
non credo di sbagliare. È un po’ che ti
guardo così, addobbato a festa.
Ti hanno conciato davvero male, sei molto buffo!
La risata della piccola Elena non
mi scalfisce perché in fondo so che ha pienamente ragione. Uno come me,
abituato alla campagna in questo posto così sistemato…
Quest’ anno per me vorrei tanto la bicicletta che ho chiesto a Babbo
Natale, tu pensi che arriverà?
Intorno, una calca infernale
sfila come se nulla fosse, come se io ed Elena non esistessimo. Pazzesco. Mi
distraggo troppo, mi concentro per provare a rispondere in qualsiasi modo ma in
questo momento mi sento più bloccato di altre volte. Forse l’emozione.
In verità più della bicicletta mi interessa che mio padre ritorni
questa sera. Sai, lui lavora anche la Notte e sta lontano molti giorni. Mi ha
promesso però che questa notte ci sarà!
Abbandono l’idea di rispondere,
vorrei regalare qualcosa alla piccola Elena ma non ho nulla di valore con me.
Ora ti devo salutare Signor… beh, Signore ciao. Questa sera, quando papà sarà a casa gli
regalerò questa! Poi magari te ne riporto un’altra, ma per ora è l’unico regalo
che posso fare.
Mentre si avvicina vedo la sua piccola
mano allungarsi e sfilarmi di dosso una di quelle palle rosse che mi ha messo
addosso il principale. Dovrei arrabbiarmi ma faccio finta di non accorgermi e
la lascio andare.
Grazie e a buon rendere!
Penso grazie a te Elena e spero
che a tuo papà possa piacere il regalo.
Torno a guardarmi intorno e
rifletto che in fondo gli esseri umani non sono poi tanto male. Nonostante
tutto quello che in questo momento mi circonda.
Rifletto sul momento in cui Elena
consegnerà la palla di natale che mi ha staccato al padre e posso immaginare
che sarà davvero un bel momento. Bisogna solo aspettare.
Per me, tra un paio di ore, sarà
tutto finito.
Come per tutti gli alberi non mi
rimane che pensare alla prossima Primavera,
nel frattempo rimango qui, con le mie luminarie e i miei addobbi, a sgobbare.
AUGURI DI BUON NATALE DA EMILIANO
SCLAME