Resto qui, nonostante ci siate Voi, davanti me, a farmi
sentire ogni volta diverso.
Non mi importa nulla di quello che pensate, in fondo non
trascorro le mie giornate dietro la televisione. Riflettendo bene nemmeno ce
l’ho la televisione.
Il medium sono io
così come anche il messaggio.
“Ecco, per
Lei”
Cinquanta centesimi volano dal palmo della mano di una giovane
ragazza verso la custodia della mia chitarra dove sono affastellate altre
monetine di diverso taglio. Contraccambio con un cenno di riconoscenza impercettibile per tutti gli altri. Sono gli
occhi della ragazza e solo loro il mio bersaglio. Centrato.
Trascorro le mie giornate tra la piazza centrale della Città
e il Corso. Molti mi riconoscono anche se non tutti si ricordano bene da quanto
tempo sia lì. Il fatto è che, come per molti avvenimenti della vita, sono
apparso improvvisamente. Senza avvisare nessuno. Sorprendendo.
“Venite
venite, questo è forte!“
Da lontano arrivano voci di giovani ragazzi baldanzosi per
il solo fatto di essere qui in questo momento. Il loro “Sabato del villaggio”.
Fingo di non osservarli ma non riesco a non riconoscermi in loro. Alla loro
età. Chi l’avrebbe mai detto che da lì a qualche lustro le cose sarebbero
andate così.
Il medium sono io così come anche il messaggio.
Forse tra di loro, dietro le loro camicie e i loro capi
firmati si nasconde uno come me, un…non so nemmeno come definirmi: musicista,
artista di strada, buffone, barbone…no meglio lasciar perdere.
“Esca!”
Sento essere chiamato così, da uno di loro, senza nemmeno
capire bene il perché.
“Ci fai il pezzo con la chitarra? Dai quello
di John Lennon…”
Fingo di capire ed incomincio con il brano che avevo per la
testa. Nulla di più lontano da John Lennon ma evidentemente non era il pezzo
che interessava. Davanti a me i 5 ragazzi iniziano a riprendermi con i loro
telefonini mentre ognuno mima una faccia o un gesto diverso. Niente di volgare
ma inizio a chiedermi se la scimmia sia io oppure loro. Proseguo accennando
alle note di “Starman” di David Bowie.
Mentre con la mia voce roca accompagno la mia chitarra uno di loro mi
parla come se potessi rispondergli.
Accenno una smorfia di condivisione ma non vedo l’ora che se
ne vadano.
Il medium sono io così come anche il messaggio.
Termino il mio brano e dinnanzi a me non resta più nessuno
di quel piccolo branco. Solo una signora incrocia il mio sguardo mentre da solo
riprendo con semplici arpeggi. Un passante allora coglie il mio sguardo, sembra
essere interessato alla mia persona. Probabilmente passava di li per caso ma
evidentemente ho saputo catturare la sua attenzione. Mi guarda come ad
aspettare che continui con un nuovo brano. Nel suo volto riconosco il tipico
sguardo di interesse e commiserazione, curiosità e pena che ormai, nel corso degli
anni, ho saputo individuare molto bene.
Il medium sono io così come anche il messaggio.
Mi viene vicino e mi chiede se posso fargli un pezzo, uno
qualsiasi, di Mina. Non si preoccupa del fatto di non avere una voce femminile
avanti. Il che mi colpisce e decido, a differenza di ogni altra richiesta, di
seguirla.
Inizio a pensare a mille soluzioni, da “Insieme” fino ad “Amor mio”. Alla fine, dopo qualche
istante mi decido: “Un colpo al cuore”.
Parto intonando la prima strofa: “Se, un giorno ritornassi da me…”
Squilla il suo cellulare, il volto da radioso si comprime in
una smorfia di rabbia e dolore. Lascia cadere due euro davanti a me e fugge via
senza nemmeno ascoltare un secondo della canzone.
Mi fermo per un istante, da solo, e fisso la piazza davanti
me. Mi guardo riflesso nelle vetrine del bar e penso al mio bottino guadagnato
senza nemmeno aver suonato. Guardo la mia figura e le persone indifferenti
intorno, pronte a correre dietro ai loro traguardi. Sorrido di gusto e ricomincio a cantare il brano interrotto.
“…da troppo tempo
ormai, è il solito tran tran...”
Il medium sono io così come anche il messaggio.
Non so se nella vita hai mai vissuto un'esperienza simile. Se è no allora sei stato proprio bravo il tuo racconto con le foto mi ha fatto vivere questo momento. Tante volte ho incontrato persone che si esibivano per strada c'è chi è un vero talento e chi si improvvisa, però si mettono in gioco e questo li rende più degni di me che non avrei questo coraggio. Complimenti bel racconto. Buona giornata
RispondiEliminaGrazie Marta per il post!!!
RispondiEliminaNon ho mai vissuto un'esperienza simile ma ho provato a immaginarla.
Un saluto :)
Bello e reale!
RispondiEliminaGrazie Giuseppe :)
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