Miyajima

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giovedì 6 febbraio 2014

Il progresso del nostro io




Ogni volta che mi trovo davanti al titolo bianco, dubbioso sull’argomento da trattare, mi perdo nei pensieri. Mi chiedo “di che posso parlare?”. E, immancabilmente, mi vengono in mente scene di vita vissuta.
Mi ricordo quella volta che...
Tante volte. Quando ho visto persone picchiarsi, quando il qualunquismo ha avuto la meglio, quando ho assistito a scene di omertà, delinquenza, ignoranza. O quando sono stato testimone di amicizia, generosità, altruismo ed onestà.
Poi ho letto dei libri che raccontavano storie di uomini, di errori, di eroi, di gente comune, di azioni meschine o meravigliose accadute nel passato o nella fantasia dell’autore. Il Magister Thomas Müntzer, il pagliaccio IT, Ivan Karamazov, Winston Smith, Christmas Luminita, il capitano Achab, Joseph Curwen, Padron 'Ntoni e Don Abbondio.
Sono i primi che mi sono venuti in mente. Persone reali, verosimili o immaginarie, che hanno un loro motivo di esistere all’interno delle pagine del loro autore. Azioni, imprese, fatti o semplici storie che, oltre ad intrattenere, insegnano.
Già, ci spiegano qualcosa. Ci toccano l’animo e ci fanno riflettere più o meno a lungo sulla natura dell’essere umano. Allora penso che quando ho letto Coelho, ho riflettuto su alcuni particolari aspetti. Allo stesso modo, quando ho visto un filmato sulla seconda guerra mondiale o sentito mia nonna raccontare la sua vita, ho interiorizzato concetti che hanno arricchito il mio io.
Allora dico “che cavolo”! Abbiamo alle spalle un sacco di anni di umanità, ora c’è internet, abbiamo libri, filmati, film, documentari e via dicendo. Allora, per forza, stiamo facendo passi da gigante in ogni aspetto del nostro esistere.

Vi racconto una storia. Una vicenda che gira intorno alla lite di alcuni fratelli, di donne amate, di cospirazioni, vendette, tradimenti ed infedeltà, rancori e lunghe battaglie. Direte voi: ho capito! È la trama di Beautiful. C’è Ridge, Brooke e tutti gli altri. Litigano, si amano, si lasciano, tramano alle spalle. È proprio lui.
Forse una commedia di Plauto. L’Iliade o un poema epico. Una storia di inizio ‘900.
In realtà stavo pensando al mito che riguarda alcune divinità egizie, Iside, Osiride e tutti gli altri. Le prima volta che ascoltai la storia di questi dei-animali pensai davvero a Beautiful. Forse per questo ce l’ho davanti agli occhi e la ricordo bene.
Sono trascorsi migliaia di anni eppure le storie sono sempre le stesse. Stessa morale, stessi problemi, stessi tradimenti e rancori.

Allora, quello che imparo io oggi sui nostri sentimenti ed emozioni, lo ha già imparato qualcun altro trenta, cento o mille anni fa? Magari non aveva il web, o il libro da Feltrinelli, ma aveva imparato la stessa cosa? Quindi, tra cento o cinquecento anni si imparerà ancora la stessa solfa, solo con personaggi diversi?
Allora dove sta il progresso dell’umano spirito? Davvero siamo poco più che istinto primordiale e sentimenti atavici e non abbiamo fatto progressi veri a livello di coscienza e sentimenti?
Credo di no.
Abbiamo la nano-robotica, ma siamo ancora vincolati da schemi che ci portiamo dentro. La nostra psicologia non progredisce velocemente e stiamo combattendo con le stesse paure, le stesse incomprensioni, gli stessi atteggiamenti e comportamenti di migliaia di anni fa.
E allora a cosa serve scervellarsi a scrivere o leggere i temi di cui parlavamo prima, se tanto non si va avanti? Perché non dedicarsi ad attività che non implicano il ragionamento? (che servono tanto quanto le altre, sia chiaro).
Eppure, dentro sentiamo questo bisogno di pensare che stiamo progredendo come essere viventi, nel nostro io, come nel campo delle tecnologie. Sentiamo anche il bisogno di impegnarci e di spendere le nostre energie in questa direzione.
Io stesso credo in tutto questo.

Storie di vita vissuta, dicevo all’inizio. Scene che ho visto con i miei occhi. Perché poi passeggi con calma in un parco pubblico e vedi un tuo pari puntare il dito verso una ragazza, sbilanciare il corpo verso di lei e dire «sei solo una puttana, io ti ammazzo di botte»
Allora capisci davvero come stanno le cose. 



3 commenti:

  1. Io credo in quello che dice l'Ecclesiaste: "non c'è nulla di nuovo sotto il sole"! Leggere questo libro fa riflettere su come stanno le cose, secondo me apre la mente. Ci può essere il pogresso, e continuerà ad esserci, ma l'uomo, parlo del "dentro" dell'uomo, il cuore dell'uomo è sempre lo stesso. Forse ora è in grado di battere davanti a un pc, e una volta davanti ad una pietra di una caverna, ma il cuore è sempre lo stesso, con i suoi disegni malvagi, e con gli sbagli, ma anche con quella parte che è fatta di amore e sulla voglia di comprendere lo scopo della vita e il volersi migliorare.
    Ti auguro un buonissimo pomeriggio!! :D

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  2. Il cuore è sempre lo stesso, vero! Chissà se un giorno riusciremo però a limitare tutti quei comportamenti che ci autodistruggono in favore di quelli che ci aiuterebbero ad essere persone migliori.
    Ti auguro uno splendido pomeriggio Vivy!

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  3. Beh... io credo di sì! ma essendo supermegacredente :D (sottolineo non bigotta, né aderente a religioni :) )credo che ci riusciremo solo con l'aiuto di Dio, in fondo se tutti Lo amassimo e ci amassimo l'un l'altro, pur con i nostri difetti, avremmo un mondo migliore, non ci sarebbe guerra, né disparità, né odio, né avidità :)
    e allora ora ti auguro un buonissimo week end! :D

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