Io, lo chiarisco sin da subito, sono un uomo che non
ha vissuto l’epoca del femminismo, quella delle lotte, della parità desiderata,
quella del “il corpo è mio e lo gestisco io”.
Però vedo quello che succede adesso.
La prima cosa che mi viene da pensare sul tema è che
ci sono contraddizioni. Sì, contraddizioni. Da un lato so che ci devono essere la parità e le pari
opportunità tra uomini e donne. Sulle offerte di lavoro c’è scritto infatti
ricerca aperta ambo i sessi come da decreto bla bla bla…
Una donna capo del governo? Perché no. A capo del
senato? Perché no. Donne nello sport, nella vita di tutti i giorni, negli
incarichi più prestigiosi, stessi stipendi ed opportunità. Nella realtà dei fatti non è così. Ma dicono che la
strada è quella giusta. Quote rosa e donne in carriera. Avanti così!
Poi però, c’è tutta una realtà sommersa che tutti
conoscono, avallano, accettano e perseguono, fatta di corpi nudi, di
ingiustizie, di stipendi più bassi e di banalizzazione. La cosa peggiore è che spesso
le donne sono pari agli uomini (in questo caso sì!) nel considerarsi su un
altro livello.
Dico subito che le diversità ci sono e devono essere accettate. Ma non è questo il punto.
Una cosa veramente assurda è il dover sempre
rapportare le donne all’estetica.
La Merkel è brutta, la Bindi altrettanto (poi sempre a
mettere ‘sto “la” prima del cognome…). Hai visto la Brambilla aveva le cosce di fuori?
Mica ci importa niente se Bersani o Alfano sono belli o
brutti. Non è discriminazione questa? Non è fare il solito riferimento al fatto che l’uomo è
cacciatore e la donna è un corpo-preda?
Altrettanto assurdo è quello che succede quando ci
sono le notizie riferite ad eventi drammatici di morti o feriti. Cinquanta
morti, di cui venti tra donne e bambini.
“Donne e bambini”? Cos’è, la categoria degli indifesi? Come se le donne non
fossero autosufficienti o meno capaci nella sopravvivenza. In un’epoca in cui
la tecnologia fa tutto poi…
Allo stesso modo, quando si parla di malviventi: la
banda era composta da dieci criminali, di cui due donne. Ma che ci importa? Se
una persona (PERSONA) è brava, competente, malavitosa, eroica, infima,
delinquente, omicida, disponibile, importante, banale o quello che volete, il
sesso ha poca importanza.
Eppure stiamo sempre lì a sottolinearlo.
Altri stereotipi: l’uomo offre la prima cena insieme.
L’uomo tiene la porta aperta alle donne che attraversano la soglia. La donna
ammicca e fa vedere le forme. L’uomo è forte e la donna decide. Alcuni retaggi
(per carità, nulla di grave) ma che nascondono un mondo di convinzioni.
La percezione del sesso in molte persone: è l’uomo che
ha un fine, la donna è un mezzo. Le conseguenze le vediamo nelle storie di
tutti i giorni, che raccontano un mondo di ragazzi disorientati sul tema
uomo-donna: stupri, violenza, baby-prostituzione e sexting, l’ultima frontiera della banalizzazione e distruzione del
rispetto e dell’amor proprio.
Ma veramente vogliamo che sia così?
È vero, siamo fatti in modo diverso, ma basta davvero
con queste storie.
Donne, ribellatevi allo stereotipo di donna.
Uomini, ribellatevi allo stereotipo di uomo.
Persone, costruitevi davvero un futuro senza
discriminazioni.
Già ti adoro!
RispondiEliminaGrazie Jennifer! A presto allora!
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