Sono al punto zero, la mia
partenza.
Davanti a me scale, molte
scale; forse mi piacerebbe rimanere qui più a lungo, ma gli ultimi eventi, i
litigi, i confronti, gli scontri, mi convincono ad andare.
- Vai, non ti rimane molto tempo
- Sali, prosegui e non voltarti
Gli spazi si allargano, si
stringono, si deformano. La forza di gravità sembra non aver più effetto su di
me. Altre scale si snodano in un mondo che non riesco più a comprendere. Mi
convinco che sto sognando e che sono finito in un quadro di Escher.
- No, sei scontato. Ascoltami e seguimi in questo cammino
Avanti, avanti tutta.
Stanco, disorientato, ma
convinto. Forse ho già mille e più gradini alle spalle, ma non importa. So di
potercela fare. Anche il tempo sfugge alla mia mente. Non ho percezione del suo
scorrere e non saprei dire quanto tempo sia trascorso.
Una finestra, finalmente.
Prendo aria e proseguo. Sembra che sia finalmente arrivato da qualche parte.
Una porta lucida mi separa dal traguardo che inseguo fiero.
La apro.È uno spazio familiare, almeno credo, ma non riesco a coglierne dettagli rivelatori. Insisto e poso gli occhi intorno a me. Incredibile! Sono al punto zero, la mia partenza!
- No, non è incredibile
No, sì, non so.
- Guarda tutto da qui per un po’
Capisco le illusioni
prospettiche del mio punto di vista di prima. Mi chiedo se ora ce ne sono altre.
Intorno a me altre scale. Dove
portano?
Sono molte scale.
Sono pronto.Non ho paura né pregiudizi.
Via.
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