Ho una sola Verità nella mia vita.
Credere esclusivamente in ciò che abbia come ultimo fine me stesso.
Cosa interessante è che tale
obiettivo è lo stesso per la stragrande maggioranza delle persone che vivono su
questo pianeta.
Il problema è che dobbiamo
vestire sempre nuove identità, sentirci apprezzati dagli altri, vederci come i
buoni che sanno distinguere il “giusto” dallo “sbagliato”, capire il “bene” dal
“male”. Per questo molti tendono a
celare, davanti agli altri, il primo obiettivo della propria vita. Se Stessi.
Purtroppo per Voi, che mentite
tutti i giorni alla vostra coscienza, è assolutamente così che vanno le cose.
In un albergo del Centro
Sono 500 euro tesoro – Ascolto un accento dell’Est, cerco di riprendermi
dal mio stordimento
Non fare finta di non sentirmi. Sono 500 euro, muoviti “Dragoste”
Prendi pure dal mio portafoglio – Traggo le ultime energie per
indicare l’unica soluzione possibile-
La persona con cui ho svolto una
delle mie pratiche preferite si accorge del mio stato, mi guarda con diniego e
tira fuori dal cilindro 5 banconote da 100. Niente male penso. Intorno a me una
delle più lussuose suite del primo albergo di città.
Se le cose vanno fatte, vanno
fatte bene.
Questo è il mio mantra, sempre. In ogni circostanza.
“Dragoste” vuoi una sigaretta?
Non rispondo mentre vedo Alexia
aggirarsi tra le lenzuola per trovare il suo accendino. Steso sul materasso scorro
lungo le pareti rappresentazioni di paesaggi ottocenteschi, le tende
rigorosamente chiuse sul fantastico corso della città, più giù sul tavolino la
bottiglia di vino non ancora vuotata.
Vicino, i miei pantaloni e quel che rimane di un frugale dessert di
qualche ora prima. Niente di strano. Il mio mantra prevede che le cose vadano
sempre fatte bene.
Devo andare
Se vuoi puoi rimanere
Non ci provare piccolo. Ho già chiamato il taxi che mi aspetta sotto
nella hall. Ti saluto “Dragoste”
Sento la porta sbattere e rimango
solo nella stanza.
Il soffitto, di un bianco opaco,
ha come ornamento delle greche dallo stile andato. Pomposo. Mi perdo tra le
luci del lampadario e comprendo come questo ennesimo venerdì sera non abbia più granché da darmi.
Sono stranamente turbato dall’assenza
di qualsiasi emozione, mi alzo, mi guardo intorno e cerco di ricompormi. Sono
le due di notte, non è poi tanto tardi. Mi prendo tutto il tempo necessario.
In fondo mi sono meritato il
giusto divertimento.
Quanto necessario per affrontare il convegno di domani in cui sarò uno dei
relatori principali. Sarà una giornata dura. Riflettendoci , mentre mi accingo
ad uscire dalla stanza, mi convinco di come questa sera me la sia proprio meritata.
Più delle altre volte.
Nello scendere dalle scale del
lussuoso Hotel vedo intorno solo persone giuste, oserei dire di un certo rango.
Esco fuori dall’edificio chiedendo la mia auto al facchino. Mi accingo
all’ingresso quando sento il suo motore arrivare, farsi più grande. Una melodia
per me.
Mi riverso in strada
allontanandomi dal centro. Intraprendo la via di casa e sui bordi trovo le
“colleghe” di Alexia intente ad aggredire il mercato. Ognuna ruggente verso i
passanti. È chiaro che qualcosa per loro deve essere andato storto. Se per la
mia Alexia ci vogliono 500 euro, per una sveltina qui ce la si può cavare con
prezzi davvero modici.
Evidentemente non hanno buoni
manager.
Mi fermo davanti l’ennesimo
semaforo e accanto a me il classico uomo di mezza età, dentro una scassata
Punto, si avvicina al marciapiede. Parcheggia e scende. Inizia a guardarsi
intorno, con fare rapace.
Penso immediatamente di aver incontrato l’ennesimo
pazzo. Invece, proprio mentre sta per scattare il verde, vedo un'auto lasciare una giovane africana sul
marciapiede.
La ragazza finge di sorridere ma mente chiaramente, l’uomo della
punto non ci pensa su due volte.
La carica e riparte.
Fra di me penso, così non può
funzionare. Così non va.
Tengo fede al mio credo, alla Verità di Spada.
Le cose o si fanno bene o è meglio non farle.
bello come sempre!
RispondiEliminaGrazie davvero Annalisa :)
EliminaOttimo! Cosa potrei ancora aggiungere?
RispondiEliminaGrazie per la considerazione e l'apprezzamento Corrado. A presto :)
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